Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Grazie, amiche care, dei vostri affettuosi pensieri , sono giornate plumbee, inganno la tristezza riordinando alune foto.
Ho ripescato questo tramonto di qualche settimana fa , e mi ritornano in mente i versi di questa celeberrima poesia ...
"Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare ."
7 commenti:
Fulvia, un caro saluto e un abbraccio grande.....
una poesia questa che è consolazione pur nella lucidità senziente, io così la vivo..
un abbraccio e un pensiero partecipe
La mia poesia preferita!!!
un abbraccio
lolly
ogni tramonto è la promessa di un'alba certa...ti abbraccio Marina
francesca,lolly grazie
laura è cosi!
marina tramonto ed alba ...tutto finisce e tutto inizia
Sempre letta con piacere questa poesia, bellissimi versi.
Ho incontrato qualche toscana creativa ed ho chiesto di te, sai quanto vorrei incontrarti, ma mi sa che se non vengo nella tua isola l'occasione non mi si presenta.
Un forte abbraccio.
Angela
un abbraccio e sempre sempre nel cuore chi amiamo
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