Per parlare con un gatto, ho imparato ad abbassare i miei occhi all'altezza dei suoi ed a guardarlo attentamente, da pari a pari. A quel punto il gatto comincia a parlarti, ed è impossibile non capire quello che ti dice.

Dedicato a Romeo, spirito libero, gattone sapiente e molto paziente, Gran Signore dei gatti di strada, guardiano per tanti anni del nostro giardino. Come desiderato dalle sue tante e care amiche di Blog.

venerdì 28 maggio 2010

Un calcio alla bellezza. I sentimenti offesi.



"Quando si conoscono i gatti, quando si è passata una vita insieme ai gatti, quel che rimane è un fondo di sofferenza, un sentimento del tutto  diverso da quello che si deve agli umani: un misto di dolore per la loro incapacità di difendersi, e di senso di colpa a nome di tutti noi."
         Doris Lessing





Non è per niente facile riprendere il discorso, il blog senza Romeo è più vuoto, come del resto il giardino, nonostante le rose siano tutte fiorite. Cerco il mio guardiano in ogni angolo e non lo trovo e la sera non  ho proprio voglia di prendere l'ago in mano o accendere il computer. L'idea di chiudere il blog  si fa sempre più incalzante, anche se in casa mi dicono che così facendo farei morire  Romeo un'altra volta. Non so bene cosa fare. Ci devo pensare. Una cosa mi tormenta: dopo giorni passati ad interrogare gente  che era stata testimone dell'accaduto, dopo aver incrociato le testimonianze, la ricostruzione dei fatti è così atroce che non mi lascia fiato.
Romeo non è morto per una macchina  ma per un calcio cattivo: per scacciarlo definitivamente dall'angolo di una pizzeria, in quel parcheggio maledetto che ormai frequentava la notte da qualche settimana. La pizzeria aveva riaperto da pochi giorni dopo la chiusura invernale. I gestori vengono da fuori, da una città bellissima ma in cui la vita, anche quella degli uomini, è tenuta da troppi in pochissimo conto. Per questo Romeo è volato in mezzo alla strada e lì lo hanno trovato accucciato i Carabinieri ed i testimoni attendibili.
L'antefatto della macchina appare come uno scenario posticcio pieno di contraddizioni, inattendibile e con l'unico scopo di evitare un'accusa di reato al disgraziato che voleva dare ed ha dato la lezione definitiva a Romeo.
Le ferite erano solo quelle di un calcione sotto la bocca, mandibola fratturata, perdita di sangue dal naso, una ferita sotto la gola. Niente ferite agli occhi, niente alla testa ed alle orecchie; a posto l'addome e tutti gli arti. Dopo alcuni minuti dal fatto Romeo, per evitare i curiosi si è spostato da sé, con le proprie zampe, dal mezzo della strada al bordo del marciapiede. Certo, è stato soccorso (diciamo visitato) dopo un'ora e un quarto, ed un po' di sangue a quel punto lo aveva perso. Ma se avesse avuto qualcuno disposto a pagare un intervento adeguato (ed era solo a ottanta metri da casa nostra), se solo qualcuno ci avesse cercati, Romeo sarebbe probabilmente ancora vivo. E' successo a noi, che abbiamo deciso ben sette interventi chirurgici a Firenze per salvare la nostra gattina precedente dal tumore che puntualmente l'aggrediva. Invece per Romeo solo un'eutanasia frettolosa. Poi noi a cercarlo dappertutto e la verità faticosamente emersa dopo altri quattro giorni: Romeo è stato tradito da più persone. Questa l'orribile verità.
Care amiche grazie a tutte per la solidarietà e le vostre affettuose parole, specialmente grazie a Marina per il suo pensiero profumato dalla sua rosa Falstaff, grazie alla mia aiuola preferita (a.o.) per il suo poetico omaggio odoroso  e per il post, grazie anche ad Angela, per il racconto del Ponte dell'arcobaleno: lo conoscevamo purtroppo da quando ci lasciò la gattina col tumore: è bellissimo ed istruttivo, ci lascia una speranza. Ma per ora le belve sono tra noi e ci offendono profondamente nei nostri sentimenti.

venerdì 21 maggio 2010

Il sonno di Romeo



Care amiche, mi dispiace tantissimo ma venerdì 14 maggio 2010 alle 22.30, mentre rincorrevo una gattina bianca e nera che avevo conosciuto qualche sera prima in un posteggio vicino al mio giardino, era appena smesso di piovere, ho visto avvicinarsi davanti a me due luci accecanti e poi ho sentito un dolore fortissimo alla faccia. Che male! non capivo più nulla e mi sono riparato un po', vicino alla porta di un ristorante, sotto il loro vivaio delle aragoste, perché tutto sommato le mie zampone mi reggevano ancora.

Per rientrare a casa, dove c'era la gente che mi aspettava con preoccupazione, come tutte le notti del resto, perché io sono sempre stato un girellone, avrei dovuto fare un'ottantina di metri. Ma mi usciva tanto sangue dal naso e nemmeno riuscivo più a muovere la mia bocca come prima.

Poi ho visto arrivare i Carabinieri (li ho riconosciuti dalla luce blu). Intanto il dolore aumentava e mi bagnavo sempre più di rosso. Meno male che dopo una mezz'ora circa è arrivato dal paese vicino il mio veterinario preferito che mi ha fatto una iniezione quasi miracolosa, e così piano piano il dolore si è attutito ed io mi sono addormentato. Di dormire così non mi era mai capitato.

Il fatto è che purtroppo mi ero anche dimenticato del Blog e di tutte voi.

E' per questo che dopo qualche giorno, con molti sforzi, come vedete ho provato a svegliarmi un attimo, solo per scrivervi queste due righe, che ritenevo doverose. Ma purtroppo ora mi è ritornato tanto, tanto sonno. Devo rimettermi a dormire. Scusatemi ancora.

Ciao a tutte, amiche mie. Magari chissà, un giorno ci ritroveremo ancora, tutti svegli, e uomini, e gatti, e tutti gli altri, da qualche parte e riprenderemo il discorso e voi mi farete vedere i tanti altri vostri lavori. Perché vi devo confessare che -non ve lo avevo mai detto- ma i vostri post ormai piacevano tanto anche a me, che ero solo un gatto:
il vostro affezionato Romeo.

PS: mi dispiace tantissimo che Fulvia e gli altri di casa l'abbiano presa male, e stiano molto male, perché pensano che un po' sia stata colpa loro, che mi avevano dato le chiavi per entrare e uscire quando volevo, ma per me la colpa è stata solo di un gattone che correva sempre troppo e di quelle due luci, che nemmeno loro andavano piano.

venerdì 14 maggio 2010

Il mondo di Perrette


In giardino gli alberi sfoggiano la loro chioma  più bella


Romeo approfitta della loro ombra


e le rose iniziano a fiorire


anche le piante grasse regalano qualche fiore


io ho preparato i fili


e la tela...

lunedì 3 maggio 2010

Vintage, in giardino ed in punta d'ago


Vinca minor o Pervinca, molti anni fa  ne portai qualche talea dal giardino di una zia , da allora ogni primavera regala la sua fioritura, per me ha il sapore di giardini d'altri tempi, con quella sua grazia un pò datata ,oserei dire  un pò vintage, come questa immagine di Charlot  Byi .
                                
                                              

Il mio W.I.P.   è un vecchio Passione Ricamo che s'ispira proprio a questa illustrazione di Charlot Byi .Per chi fosse interessato qualche notizia biografica sull'artista qui .
                                                  

 



E' un ricamo che procede molto lentamente, bisogna concentrarsi molto per non sbagliare, le sfumature di colore sono minime ed è molto facile prendere il filo sbagliato. Ho volutamente lasciato i fili sul dritto per farvi capire come per lunghi tratti il lavoro rimanga caotico, verrebbe quasi voglia di mollarlo e dedicarsi a qualche ricamo più rilassante, poi il disegno comincia a prendere forma e si ha davvero l'illusione di dipingere con l'ago...
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