"Quando si conoscono i gatti, quando si è passata una vita insieme ai gatti, quel che rimane è un fondo di sofferenza, un sentimento del tutto diverso da quello che si deve agli umani: un misto di dolore per la loro incapacità di difendersi, e di senso di colpa a nome di tutti noi."
Doris Lessing
Non è per niente facile riprendere il discorso, il blog senza Romeo è più vuoto, come del resto il giardino, nonostante le rose siano tutte fiorite. Cerco il mio guardiano in ogni angolo e non lo trovo e la sera non ho proprio voglia di prendere l'ago in mano o accendere il computer. L'idea di chiudere il blog si fa sempre più incalzante, anche se in casa mi dicono che così facendo farei morire Romeo un'altra volta. Non so bene cosa fare. Ci devo pensare. Una cosa mi tormenta: dopo giorni passati ad interrogare gente che era stata testimone dell'accaduto, dopo aver incrociato le testimonianze, la ricostruzione dei fatti è così atroce che non mi lascia fiato.
Romeo non è morto per una macchina ma per un calcio cattivo: per scacciarlo definitivamente dall'angolo di una pizzeria, in quel parcheggio maledetto che ormai frequentava la notte da qualche settimana. La pizzeria aveva riaperto da pochi giorni dopo la chiusura invernale. I gestori vengono da fuori, da una città bellissima ma in cui la vita, anche quella degli uomini, è tenuta da troppi in pochissimo conto. Per questo Romeo è volato in mezzo alla strada e lì lo hanno trovato accucciato i Carabinieri ed i testimoni attendibili.
L'antefatto della macchina appare come uno scenario posticcio pieno di contraddizioni, inattendibile e con l'unico scopo di evitare un'accusa di reato al disgraziato che voleva dare ed ha dato la lezione definitiva a Romeo.
Le ferite erano solo quelle di un calcione sotto la bocca, mandibola fratturata, perdita di sangue dal naso, una ferita sotto la gola. Niente ferite agli occhi, niente alla testa ed alle orecchie; a posto l'addome e tutti gli arti. Dopo alcuni minuti dal fatto Romeo, per evitare i curiosi si è spostato da sé, con le proprie zampe, dal mezzo della strada al bordo del marciapiede. Certo, è stato soccorso (diciamo visitato) dopo un'ora e un quarto, ed un po' di sangue a quel punto lo aveva perso. Ma se avesse avuto qualcuno disposto a pagare un intervento adeguato (ed era solo a ottanta metri da casa nostra), se solo qualcuno ci avesse cercati, Romeo sarebbe probabilmente ancora vivo. E' successo a noi, che abbiamo deciso ben sette interventi chirurgici a Firenze per salvare la nostra gattina precedente dal tumore che puntualmente l'aggrediva. Invece per Romeo solo un'eutanasia frettolosa. Poi noi a cercarlo dappertutto e la verità faticosamente emersa dopo altri quattro giorni: Romeo è stato tradito da più persone. Questa l'orribile verità.
Care amiche grazie a tutte per la solidarietà e le vostre affettuose parole, specialmente grazie a Marina per il suo pensiero profumato dalla sua rosa Falstaff, grazie alla mia aiuola preferita (a.o.) per il suo poetico omaggio odoroso e per il post, grazie anche ad Angela, per il racconto del Ponte dell'arcobaleno: lo conoscevamo purtroppo da quando ci lasciò la gattina col tumore: è bellissimo ed istruttivo, ci lascia una speranza. Ma per ora le belve sono tra noi e ci offendono profondamente nei nostri sentimenti.